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Famiglia: Labiate.

Pianta: arbusto cespuglioso, perenne, alto anche più di 2 m.

Fusto: legnoso, eretto nelle piante giovani, prostrato e contorto nelle piante più vecchie con la corteccia che tende a sfogliarsi. Foglie: lineari, strette, color verde scuro e lucide nella pagina superiore, biancastre in quella inferiore, fortemente aromatiche per la presenza di olii essenziali.

Fiori: azzurri o violetti, raccolti in grappoli inseriti all'attacco delle foglie nel tratto apicale.

Frutti: (acheni) piccoli, ovali e subglobosi.

 

Dove nasce e come si coltiva: largamente diffuso nella zona mediterranea; cresce negli arenili, sulle rupi, nei terreni sassosi e assolati anche in prossimità del mare. Si riproduce per talea, che deve essere messa a radicare in agosto in cassetta con sabbia e torba e, la primavera successiva, trapiantata in piena terra. Nei climi più miti si possono mettere a radicare direttamente nel terreno.

 

Parti da utilizzare: i rametti.

 

Quando si raccoglie: in tutto il periodo dell'anno.

 

Come si conserva: essendo una pianta sempreverde e di facile reperibilità non è consueta la sua conservazione poiché perde gran parte degli olii essenziali e dell'aroma.

 

La rugiada del mare

Il suo nome è molto poetico: rosmarino, ovvero ros marinus, “rugiada del mare”. Questa pianta solare dalla caratteristica fragranza tutta mediterranea è strettamente legata al mare: cresce infatti ricca e rigogliosa proprio in prossimità del mare. Il profumo del rosmarino, così inconfutabile, ha fatto si che questa pianta fosse usata spesso nel passato per essere bruciata. Si pensava che tali fumigazioni purificassero gli ambienti (per questo se ne faceva uso in caso di pestilenze e infezioni) e, presso Greci e Romani, sostituiva spesso l'incenso nei riti religiosi. Proprio per le sue proprietà antisettiche, quando non esistevano ancora i frigoriferi, si usava il rosmarino come conservante per la carne, che veniva cosparsa di foglioline tritate. Poiché l'aroma conferito alla pietanza era tutt'altro che spiacevole, l'usanza si mantenne nel tempo con grande successo.

 

Simbolo di fedeltà

Il rosmarino, forse perché è un sempreverde, fu già all'antica Grecia associato all'idea della fedeltà, e per questo si usava intrecciarne ghirlande con le quali ornare il capo delle spose. Questa usanza, attraverso il mondo latino, si è mantenuta fino al Medioevo, quando il corte nuziale usava ancora portare mazzolini di questa pianta come simbolo di buon augurio. Inoltre nel Medioevo si riteneva che per conquistare l'amore di una persona era sufficiente sfiorarla con un rametto di rosmarino fiorito. Per quanto riguarda le sue virtù curative, e la sua capacità di rinvigorire l'organismo, tali proprietà furono piuttosto trascurate in epoca antica. Esiste però un aneddoto significativo che risale al 1200, quando la regina Isabella di Ungheria, settantenne e sofferente di artrite, si fece frizionare il corpo con un balsamo segretamente regalatone da un monaco, e il cui ingrediente base era costituito proprio dalla profumata pianta. Gli effetti furono a dir poco miracolosi, e la regina trovò un grosso miglioramento a livello del tono muscolare. Al balsamo, al quale fu dato il nome di “Acqua della regina Isabella”, ricorsero per diversi secoli generazioni di signore non più nel fiore degli anni, nella speranza di ritrovare fascino e benessere.

 

Per uso esterno, questa pianta viene usata contro gotta e reumatismi, contusioni e in caso di afonia e catarri delle vie respiratorie. In campo cosmetico si rivela di grande aiuto per risolvere problemi di pelle grassa e impura, come tonico stimolante, purificante e rivitalizzante.

 

Il rosmarino è presente nei seguenti prodotti: RESCUE GEL aloe vera & olive oil

                                                                 DREAM CARE aloe vera & olive oil

                                                                 HERBS OIL aloe vera & olive oil

 

Lo staff di Segretinatura.com